venerdì 28 giugno 2013

Gli annunci e i colloqui di lavoro

I venditori, si sa, sono merce piuttosto rara. Quelli bravi sono molto più che merce rara. Sono quasi leggende. Questo fa sì che gli annunci sui portali di settore che ricercano venditori siano i più longevi. Sono mesi che quell’azienda della provincia di vattelapesca sta cercando un sales manager che faccia al caso suo. D’altronde, è mica facile trovare uno che oltre a saper vendere il profilato metallico ricamato, sappia anche coordinare una squadra di venditori sparsa sul territorio nazionale.
Ora, con questo post non voglio mettermi qui a dire come gestire un colloquio di lavoro: sono tanti i siti che danni ottimi consigli e poi, diciamocelo, basta anche un po’ di buon senso...
Non so come descrivere quello che scriverò qui, non so come catalogarlo: sfogo personale, pubblica denuncia, imperituro mònito, minaccia globale.... insomma, c’è una cosa che mi fa girare le balle e secondo me, a lungo andare, oltre ad aver fatto danni negli ultimi tempi, rischia di far peggiorare ulteriormente la situazione.
Andiamo al sodo.
Normalmente negli annunci di lavoro, e conseguenti colloqui, viene proposto: ambiente giovane e dinamico, in rapida espansione - reali possibilità di carriera - elasticità di orario - meritocrazia a manetta e retribuzione ai massimi livelli di mercato.
Normalmente, per queste posizioni, vengono ricercate: persone serie, volenterose, automunite, spinte dal sacro fuoco della vendita, iper-motivate, di bella presenza, media cultura... ecc.... ecc... insomma, certe volte sembra la nostra descrizione. Quello sono io. Mando subito il CV.
Poi l’occhio cade sull’ultimo requisito. L’ultima cosa necessaria: