domenica 30 dicembre 2012

Il Monza vincerà la Champions?

Un mio caro amico, ex-collega di altra esperienza professionale, mi scrive un giorno che nel posto dove lavora devono fare il restyling sito web. Fisso appuntamento con lui e i due soci, ascolto le esigenze, faccio la presentazione e do l’ordine di grandezza economico. I soldi ci sono, no problem. Avremmo fretta.
Vado in ufficio, faccio il preventivo e lo invio (primo errore) al mio amico (secondo errore). Lui che mi dice vai tranquillo, il tuo preventivo è il migliore: ben scritto, tutto chiaro, figata pazzesca e non costi nemmeno più degli altri.
Chi sono gli altri? Una web-agency che si propone come deus ex machina di tutti i problemi presenti passati e futuri e costa come il fuoco. Tu invece ottima impressione al “board” e costi giusto. Per non parlare degli attuali fornitori che i miei capi ODIANO.
Bene, dico io, quando ci vediamo per la firma? Eh no, dice lui, adesso chiedono il preventivo agli attuali fornitori.
Ma come? Non li odiavano?
Eh sì, dice lui, però sai com’è... è giusto pro forma, più che altro è una questione diplomatica...
Dopo due giorni, arriva l’offerta: il 60% più alto della mia. Ottimo! Quand’è che si firma? E lui a dirmi che no, non si firma ancora, ma non ti preoccupare che è solo questione di tempo. E’ che per non lasciare niente di intentato, giusto per fare la mossa, uno dei due soci ha chiesto uno sconto all’attuale fornitore.
Ok, dico io, il sito ve lo farà l’attuale fornitore. Trattativa persa. Pace e amen. Maffiguuuuuuuurati, dice lui, sarebbe come dire che il Monza vince la Champions.
Insomma... passa il tempo e.... niente firma! Il "board" ha scelto il fornitore che odiava tanto, che però fa più o meno (!!!) le stesse cose, fa niente se costa di più.

Tutto questo per dire cosa? Che se un amico/parente/conoscente ti coinvolge in un progetto dell’azienda dove lavora,

SALTALO e parla direttamente col decisore.

Soprattutto se quest’ultimo sa del rapporto di amicizia/parentela/conoscenza. Tu e il tuo amico avete solo da perderci in questa esperienza. Dici di no?
Allora, prendiamo i 3 attori di questa scenetta: Tu, Amico e Decisore.
1- Tu non parli mai con Decisore perchè se no Amico si offende e poi Amico ti dice tranquillo che ci sono io a proteggerti. Ed è pure vero, se non fosse che... vai al punto 2
2- Decisore non dice tutto ad Amico proprio perchè sa che poi viene da te a spifferare la qualunque cosa, quindi per quanto Amico possa cercare di aiutarti, non potrà farlo mai per il semplice fatto che non ha i mezzi
3- Ogni cosa che Tu dici viene riportata a Decisore per mezzo di Amico. Decisore avrà sempre il dubbio che Amico stia cercando di indorargli la pillola per farti fare bella figura a scapito dell'azienda. Va a finire che magari Amico ci prende pure una provvigione e questa cosa a Decisore sta tremendamente sul cazzo.
4- Se anche tu alla fine presentassi il progetto più fico del mondo al prezzo più fico del mondo, nella testa di Decisore il merito non sarebbe tuo, ma del fatto che Amico ti ha detto per filo e per segno cosa fare e quanto quotare.

Devo andare avanti? Parliamo della fatturazione, del fatto che forse pagano o forse no, tanto siamo amici.... OK non vado avanti, la chiudiamo qua.

Ecco come è finita la mia storia: è quasi passato un anno. Il sito è sempre quello. Nessun restyling. Probabilmente avevo fatto davvero il progetto migliore, ma il decisore non si è mai fidato. Al punto che ha pure provato a chiedere lo sconto al suo fornitore, lui non ha scontato abbastanza, quindi niente sito. Io ed il decisore abbiamo lasciato in mano la palla ad una persona che, in buonissima fede e per rispettare entrambe le parti, ha contribuito ad aumentare lo stallo.
Il mio amico ha comprato sciarpa, bandiera e gagliardetti del Monza Calcio. Ogni tanto va pure allo stadio.
Hai visto mai che la Champions....

venerdì 21 dicembre 2012

Conosci il nemico, conosci te stesso

Il titolo riporta una delle celebri frasi tratte da L’Arte Della Guerra di Sun Tzu, libro scritto un milione di anni fa per dare un codice strategico e tattico ai generali impegnati in guerra. Questo manuale ha trovato molteplici declinazioni. Una di queste è, ovviamente, per il settore della vendita.
La frase per intero recita: 



conosci il nemico, conosci te stesso e mai sarà in dubbio il risultato di 100 battaglie.

Individuare il tuo potenziale cliente come “nemico” va un po’ contro tutte le teorie della vendita, ma di fatto quando tu entri in un’azienda a vendere, stai facendo una battaglia psicologica per “imporre” un tuo prodotto, mentre il tuo interlocutore oppone resistenza per proteggere il suo blocchetto degli assegni.
Questa regola di Sun Tzu non fa altro che dirci che prima di ogni incontro è bene conoscere la persona con cui si ha a che fare. Questo per non cadere nelle sue trappole, per conoscere i pregi su cui si può far leva ed i difetti da non fargli scatenare durante l’incontro.

Oggi, attraverso internet, puoi controllare un sacco di cose utilissime per la tua trattativa, prima ancora che questa sia iniziata di fronte al tuo interlocutore. Alcuni esempi:


- sito web del cliente
- profilo linkedin delle persone che lavorano per lui
- notizie riguardanti l’azienda
- i concorrenti
- il suo settore merceologico ed i player principali


Allora, cominciamo dal sito web: da come si presenta il suo www puoi già vedere che propensione ha il tuo cliente verso l’innovazione: non è difficile scoprire se è stato fatto nel 1999 o sei mesi fa. Puoi trovare una lista di clienti, le news dell’azienda, se fanno fiere, se hanno acquisito nuovi lavori, nuove tecnologie. Se investono, insomma.
Da linkedin vedi innanzitutto quanta gente ci lavora e quali mansioni hanno. Da non trascurare: su linkedin trovi il nome del tuo interlocutore, puoi vedere dove ha lavorato, che studi ha fatto, e così via. Tutte informazioni utilissime per la fase di approccio.
Su google-news scovi le notizie che sul sito non trovi. Normalmente sono le cattive notizie. Trasferimenti, perdite di fatturato, licenziamenti, ecc... In questo periodo, purtroppo, si deve mettere in conto anche questo.
Si passa poi ai concorrenti, guardando il loro sito e le notizie di google. Da qui puoi vedere cosa stanno facendo per innovarsi, se stanno investendo, se acquisiscono nuovi clienti. Questo ti aiuta a punzecchiare il tuo interlocutore, a fargli capire che gli altri vanno avanti mentre lui resta al palo.
Sempre sul web puoi trovare notizie relative al settore merceologico, se è in ascesa o se è in crisi, se ci sono buone proiezioni per i sei mesi successivi, se la produzione si sposta all’estero.... Tutte informazioni che ti aiutano in trattativa.

Andare da un cliente e dimostrare di conoscere la sua realtà ti metterà in buona luce. Usa ovviamente il buon senso: non andare a ripetere a pappagallo quello che hai visto sul web. Lascia parlare lui e tu, di tanto in tanto, aggiungi un particolare alla sua storia. Qualcosa che lo riguardi e che gli farà capire che ti sei interessato, che hai “studiato”. Inconsciamente sarà portato a conoscere meglio anche te, la tua azienda e quello che offri.

Buone vendite !!!




venerdì 14 dicembre 2012

Regala te stesso

Come ho già scritto qua e là, il servizio che vendo ha come vantaggio il fatto di trovare nuovi clienti utilizzando il canale web.
Fatta questa introduzione, partiamo. Tempo fa mi sono imbattuto in un potenziale cliente che di fronte al mio servizio mi dice che sì, è tutto molto bello, ma se poi funziona va a finire che mi trovo subissato di richieste di preventivi, poi tutti mi cercano, tutti mi vogliono... va a finire che qualcuno mi telefona pure!!! Io lo guardavo esterrefatto. Certo che poi la chiamano e la cercano, dicevo io, non è una notizia della madonna? Sarebbero tutte aziende che cercano la sua e - scusi - ma se le chiedono un preventivo lei potrebbe guadagnare tanti bei soldini da questa esperienza. Le pare una cosa brutta?
Lui di rimando mi dice che sì, sarebbe una cosa bella, ma c’è la crisi e c’è la concorrenza, poi gli tocca sbragare i prezzi, lavorare come un somaro per fare preventivi e progetti, col rischio di non portare a casa nulla. Quindi niente. Grazie per essere passato, la richiamo io e bla...bla...bla...

Purtroppo non ricordo la ragione sociale di quell’azienda, ma sono sicuro di una cosa:

ha chiuso !

Ricordo che qualche settimana dopo, la sua segretaria aveva mandato il suo CV alla mia azienda. Detto tutto.
Per tua conoscenza (e per non creare alibi, dopo) il mio servizio costava 3mila euro all’anno. Nel suo settore, con un solo contratto, si sarebbe pagato il servizio per 6-7 anni. Con un solo contratto.


E’ passato del tempo ed ho avuto modo di ragionare su quel comportamento, su quel modo di affrontare la crisi e la concorrenza. La conclusione a cui sono arrivato è semplice: mi trovavo di fronte ad una persona (titolare d’azienda, mica un fesso qualsiasi) che intendeva il mercato come lo si intendeva 10 anni fa: faccio un preventivo, mi faccio pagare anche l’aria che respiro e nel giro di 10 preventivi tiro su 3 clienti che mi ripagano anche del tempo speso per gli altri 7 preventivi andati male.
Oggi non ci pagano più l’aria che respiriamo. E’ cambiato tutto, tranne una cosa: la concorrenza. Quella c’è sempre, ed è pure cattiva.
Il titolare dell’esempio di prima ha analizzato la concorrenza ed ha dedotto che per batterla avrebbe dovuto abbassare i prezzi. Fine della questione.

Io ho un altro modo per battere la mia concorrenza:

domenica 9 dicembre 2012

Mi mandi un preventivo


Nel titolo ho scritto la frase che fa sognare il venditore inesperto: davanti alla richiesta di preventivo pensa “E’ fatta! L’ho convinto! Adesso glielo mando, faccio la trattativa e poi o la va o la spacca”. Normalmente l’esito è uno solo: la spacca.
Il preventivo, o peggio ancora il progetto, è un documento scritto dove tu certifichi quello che farai, come lo farai, con quale attrezzatura, il tempo che ci impiegherai e quanto costerà al cliente. Insomma... stai spiegando al cliente come può risolversi il problema per conto suo.
Fino a pochi anni fa, quando l'economia non era distastrosa come oggi, tu mandavi un preventivo e nel giro di poco ti arrivava una conferma d’ordine. Oggi tu mandi il preventivo e dopo qualche giorno di niente fax, niente mail e morte apparente del cliente, decidi di chiamare. Succedono due cose:

1- il cliente è in riunione in azienda
2- il cliente è in riunione fuori azienda

Lasci messaggi su messaggi. Chiedi quando puoi trovarlo, nessuno ti sa dare una risposta. Mandi mail a cui nessuno dà seguito....

Strano! Quando gli hai detto che avevi la soluzione ai suoi problemi, lui ti ha fatto andare nel suo ufficio di corsa, ti ha fatto una marea di domande, ti ha detto che sei pure bravo a spiegare le cose, ti ha detto che ha fretta di risolvere il problema, quindi il preventivo mi raccomando me lo mandi non più tardi di domani mattina. Stasera sarebbe meglio. E quest’ultima cosa te l’ha detta alle 18.30...
Tu sei tornato di corsa in ufficio, hai chiamato a casa per dire che torni tardi, ti sei messo lì a costruire un progetto apposta per lui, una cosa magnifica, con i grafici, le citazioni, le frasi a effetto... alle 20.17 l’hai spedito... e niente. Per una settimana il silenzio.
Ti è successo? Sì lo so che ti è successo. E’ successo a tutti. Anche a me.
E quando ti è successo ti sei chiesto come mai il cliente che aveva tanta fretta di risolvere il problema (che magari TU gli hai fatto notare) adesso non si fa trovare più. E’ sempre fuori, è sempre in riunione, non ti richiama mai. E quando lo becchi per puro caso ti dice grazie per aver chiamato, avrei da farle una domanda sul suo progetto che mi è piaciuto tantisssssssimo (quanto è bravo lei a fare i progetti!!!) e volevo una spiegazione.
Tu ti giochi la tua pausa pranzo per spiegare tutto per bene. In due lingue, per sicurezza. Gli fai pure 3 esempi e gli mandi 2 disegnini.
Lui ti ringrazia infinitamente e.... sparisce un’altra volta.
E’ successo vero? Sai perchè?

sabato 1 dicembre 2012

Il cliente ce li ha i soldi?

Fino a qualche anno fa, andare da un cliente a proporre il proprio prodotto era un investimento. Potevi giocartela e se te la giocavi bene, portavi a casa la pagnotta.
Oggi andare da un cliente a proporre un prodotto è una scommessa. E sul piatto c’è una cosa importantissima: il tuo tempo.
Dal momento in cui ti proporrai ad un potenziale cliente, il tuo tempo verrà impiegato per fare appuntamenti (sì, è il plurale di appuntamento), studiare soluzioni, presentargliele, gestire obiezioni, progettare personalizzazioni ulteriori per poi scoprire che... costi troppo. E giù altre riunioni, togli un po’ di personalizzazioni, fai altre presentazioni e poi... ci siamo quasi. Alla fine, per sfinimento, vendi e non pensi più se c’hai guadagnato o perso. Vendi e basta.

Ora ti dirò una cosa che non è su nessun libro di tecniche di vendita. Anzi, sui libri troverai il contrario di quello che dico. Allora, lo dico? Sei pronto?

venerdì 23 novembre 2012

Il cliente firma solo quello che capisce


Redigere preventivi è una delle attività più noiose di noi venditori. Per lo meno, lo è per me.
Un’altra attività che però mi risulta particolarmente noiosa è LEGGERE i preventivi dei fornitori. Uno degli ultimi che mi hanno fatto e che ho avuto il coraggio di guardare (per poi girarmi dall’altra parte inorridito) è quello del condizionatore.
Io volevo il fresco in mansarda perchè d’estate è un forno. Punto.
Mi arriva questo col preventivo dove mi scrive che mi dà il modello K13988748. Ha le funzioni Eco-System-Plus, Purification Ionizer, Power Stand By, Quiet Mode, Sleep Mode, Depeche Mode....
- Quanto costa?
- Montato son 2.000 euro.
- Grazie, le faccio sapere.
A questo punto mi sono sbattuto una seconda volta per selezionare uno che mi sembrasse affidabile ed alla fine di tutto il giro ho comprato un condizionatore, sempre a 2.000 euro, probabilmente con le stesse funzionalità di quello di prima. Forse nemmeno.
Ora, partendo dal presupposto che con tutta probabilità mi si sono inchiappettati, ho chiesto a me stesso perchè ho perso tempo per farmi fare un altro preventivo visto che alla fine ne ho scelto uno che costava uguale.
Risposta: il primo preventivo mi aveva solo incasinato la testa. Il secondo no.
Eh già: il secondo venditore è venuto da me e mi ha detto: con questo modello la sua mansarda sarà sempre fresca, con l’aria pulita e lei potrà dormire tranquillo. Son duemila euro.

Ora tu dirai: ma sìììììì... lo so già che vuoi arrivare alle analisi delle esigenze! E’ a pagina 2 del manuale del perfetto venditore, capirai che novità.
OK, niente di nuovo, ma....



Tu scrivi le esigenze del tuo cliente nel preventivo?

domenica 18 novembre 2012

Porta a porta - Fase 2: non cedere alla tentazione



Come abbiamo visto in questo articolo, il metodo più efficace per presentarsi nel porta a porta è rispondere a 4 domande: chi è - cosa vuole - quanto tempo perderò - ci guadagno qualcosa?
Se il tuo prospect fosse uno di quelli interessati al tuo prodotto, farà una cosa molto pericolosa: comincerà a fare domande. Questo è il punto più difficile da gestire per un venditore: lui fa domande e tu calcoli a mente le tue provvigioni, ma in questo momento la cosa più giusta da fare è NON RISPONDERE.
Perchè? Continua a leggere...
Nel momento in cui ti sei presentato alla sua porta, hai interrotto il suo lavoro. Nella sua testa, LUI stava lavorando, ma tu no, quindi si sentirà legittimato a togliersi qualche curiosità perchè tanto, idea sua, tu non avevi un cazzo da fare.
Farà domande sul prezzo, sulle caratteristiche del prodotto, ti chiederà di confrontarlo con quello del suo attuale fornitore. Tutte domande che ti aspetteresti in una trattativa, ma 



lui non sta iniziando una trattativa: ti sta facendo perdere tempo

Se gli rispondi, lui farà tesoro delle informazioni, ma non ti permetterà di presentargli un contratto. Cosa ben peggiore, dopo avergli tolto le curiosità... perchè mai dovrebbe fissarti un appuntamento?

lunedì 12 novembre 2012

Presentarsi nel porta a porta

Una delle difficoltà psicologiche più ovvie quando si deve fare una vendita porta a porta è l'idea di essere presi per, diciamolo pure, dei poveracci. Cosa penseranno di me? Che figura ci faccio? E se mi mandano via?
Questo post ti darà gli strumenti per fare una splendida figura, penseranno a te come ad un professionista e, te l'assicuro, nessuno ti manderà via.  
Ovviamente la cosa va affrontata con buon senso, quindi ALT all'improvvisazione, anche perché è il modo migliore per collezionare figure meschine.
Con il porta a porta crollano tutte le barriere: non c'è mail, non c'è telefono, non c'è nulla. Sei tu in persona di fronte al tuo target in persona. Non solo: lui non ti aspettava, quindi gli hai anche rotto un pochino le balle, ma niente paura. Ne uscirai benissimo e sai perché? Perché risponderai alle prime 4 domande che si farà. Ho scritto bene: le domande che SI farà, non quelle che TI farà.
La scienza (‘sti scienziati....) dice che il nostro cervello elabora istintivamente 4 domande in una frazione di secondo quando vediamo uno sconosciuto:


                                             1 – Chi è?
                                             2 – Cosa vuole?
                                             3 – Quanto tempo mi farà perdere?
                                             4 – Ci posso guadagnare?

Non è il massimo, è vero, ma nonostante l'evoluzione millenaria, siamo animali, quindi l'istinto di sopravvivenza, anche se per frazioni di secondo, ha la meglio sulla buona educazione.

Do per scontato che tu, prima di entrare dal prospect, ti sia immaginato il motivo per cui dovrà comprare il tuo servizio o prodotto. Se non l’hai fatto, NON ENTRARE, oppure diventerai carne da macello in meno di 30 secondi. Fatta questa premessa, entriamo.

sabato 3 novembre 2012

Risolvi i problemi del tuo cliente


Guarda bene questo video. Ci vogliono pochi minuti.


Con questo post non voglio attirare la tua attenzione sul concetto di guardare oltre, ma di come gestire un problema che hanno tutti i commerciali del mondo: quante volte ti è capitato di entrare nell’ufficio del tuo futuro cliente e di essere travolto da un’ondata di arroganza e sfiducia prima ancora che tu abbia aperto bocca? Tu cerchi di fare le domande per capire se ha senso aprire una trattativa e lui reagisce con sufficienza, come se ogni cosa che fai o che dici gli stia dando fastidio. Non capita spesso, per fortuna, ma capita...
E, dimmi, tu che cosa fai per risolvere la situazione? Immagino te ne starai seduto davanti a lui misurare le parole nella speranza di non farlo incazzare. Oppure, al contrario, provi a fare il simpatico, a dirgli uuuuuuh ma che bell’ufficio, che bei quadri, ma che bella foto, non sapevo giocasse a golf... con risultati ovviamente pietosi. Non ti preoccupare, è normale, lo fanno tutti. L’ho fatto anch’io.

domenica 28 ottobre 2012

Attività Porta A Porta: Perchè?

Come tu ben sai, in ogni attività di vendita è necessario avere un appuntamento con il decisore. Per ottenerlo, ognuno di noi si affida a due canali principali: telefono ed email. Due canali impersonali che, un po’ ovunque, hanno permesso ai venditori di dare un sacco di fregature. Ecco perchè oggi è così difficile usarli con profitto: la gente non si fida più e preferisce utilizzare i fornitori che conosce, anche se possono essere un po’ più cari della media. Se proprio (ma se proprioproprioproprio) un titolare dovesse decidere di cambiare fornitore, andrebbe per conoscenze, non si metterebbe certo lì a spulciare tutte le mail ricevute negli ultimi 24 mesi per vedere se c’è quella che gli può interessare. Sì è vero che se la tua mail risale a pochi giorni prima, magari se lo ricorda e ti risponde, ma
quello è culo, non è bravura.
E’ sparare nel mucchio con la speranza di centrare qualcuno. Anzi peggio, con la speranza che qualcuno corra incontro al tuo proiettile. Un po’ strana come immagine, vero?
Oggi io e te non abbiamo tempo di aspettare che il cliente venga a chiedere inormazioni. Dobbiamo portargliele noi. Come?

lunedì 22 ottobre 2012

Il prodotto del mio concorrente è FANTASTICO

Abbiamo visto QUI quali sono gli svantaggi nell’elencare i lati negativi del prodotto concorrente. Cosa fare quindi quando un potenziale cliente ti dice che ha già quello che gli serve? Semplice: gli diciamo che è FANTASTICO quello che ha.
No, non ti sto prendendo per il culo. Devi fare davvero così.
Facciamo un esempio: tu che macchina hai? Pensa alla tua macchina. Sì proprio la tua! Pensata? Bene: la Fiat Punto è molto più bella. Dovresti comprarla.
Ora starai pensando che col cavolo che mi compro la Punto. Mi tengo la macchina che ho perchè la Punto fa cagare.
Se invece ti dico: WOW, che macchina fantastica. E’ spaziosa, ha una bella linea, è giovanile, ha un bel bagagliaio, si sta dentro comodi, costa poco, ha una bella assistenza.... tu per un po’ mi dai ragione e, diciamocelo, ti sto pure simpatico perchè sto dicendo che hai scelto una macchina della madonna. Prima o poi, tuttavia, troverò qualcosa che non rispecchia le caratteristiche della tua macchina. Quando ad un certo punto dirò “consuma poco”, tu mi dirai “beh oddio... non è che consuma proprio poco”. QUELLO è il momento di stupirsi (davanti al cliente), di dire che avevi informazioni diverse e poi chiedere “Mi dica.....” e lasciarlo sfogare. In quel momento lui comincerà a dirti tutte le cose storte che ha la macchina. Cose a cui tu non avevi nemmeno pensato.
Tutte queste cose saranno utilissime per la tua vendita.
Ti dirò di più: se lo lasci parlare abbastanza a lungo, dopo essersi sfogato sarà lui a chiederti

“la sua macchina quanto consuma?”

sabato 13 ottobre 2012

Il prodotto del mio concorrente è ORRENDO


  • Ti sarà successo un sacco di volte: il cliente ti sbatte in faccia il prodotto (o servizio) della concorrenza, dice che costa poco, che si trova bene e quindi perchè dovrebbe cambiarlo?
    Il venditore di una volta, davanti a questa scenetta, cominciava ad elencare i lati negativi del prodotto concorrente, le beghe della società costruttrice, il mio è migliore, guardi com’è bello... ecc....

  • Questo è il modo migliore per farti odiare.

    • Il motivo è semplice: dicendogli che il suo prodotto (o servizio) è scarso, non stai denigrando la concorrenza: stai mortificando proprio lui, il tuo interlocutore. Gli stai dicendo che ha fatto la scelta sbagliata, che non è stato attento al prezzo o alla qualità: che lo hanno fregato. In sostanza, gli stai dando del fesso. E lui cosa farà? Si attaccherà a qualsiasi lato positivo del suo prodotto per dimostrarti che no, il fesso sei tu. Eh sì, caro il mio bel venditore da strapazzo, piuttosto i motivi me li invento, ma non te la farò passare liscia. Tutto ciò avrà due conseguenze:


    • 1- ho fatto bene a comprare il prodotto che ho
      2- grazie per essere passato, le farò sapere

    • Non hai soltanto perso la vendita: ti sei precluso qualsiasi possibilità futura di poterlo contattare. Tu per lui sei il saputello, il fenomeno da baraccone che ha cercato di umiliarlo e quindi non vorrà avere più niente a che fare con te. Magari un giorno (è successo davvero) comprerà il tuo prodotto, ma da UN ALTRO VENDITORE.

    • Ok, dirai tu, ma quindi cosa posso fare per non farmi fagocitare dal prodotto concorrente? Mica posso fargli i complimenti per averlo comprato.... ....oppure sì?

    martedì 9 ottobre 2012

    Chi sono...

    Mi chiamo Andrea, ho quasi 40 anni, vivo vicino a Monza e sono un venditore. Il venditore, nella nostra cultura, è visto come uno con la parlantina, che non ha avuto voglia di studiare e che da grande, per guadagnare i suoi soldi, si è messo a vendere prodotti o servizi. Un po’ desolante come idea, siamo tutti d’accordo.
    Purtroppo alcuni miei colleghi, con la loro impreparazione, con i loro modi viscidi ed elementari, non hanno aiutato molto la categoria, ma non parlerò di loro.

    Parlerò di tutti noi venditori professionisti, che ogni giorno cerchiamo di imparare qualcosa di nuovo, che investiamo tempo e denaro per far girare la nostra attività, che ci incazziamo con noi stessi quando il cliente non firma.

    In questi anni l’economia è andata (e sta ancora andando) a puttane, quindi siamo diventati il cardine del successo di ogni azienda. Se sai vendere, la tua azienda andrà sempre bene. Se sai vendere, non sarai mai senza lavoro.

    E se non sai vendere? Oppure, se sai vendere, ma vorresti migliorarti? Fammi compagnia qui, leggendo e scrivendo. Io ti racconto quello che faccio e magari un giorno ti servirà. Se tu vuoi raccontarmi quello che fai, ne sarò contento e ti ringrazierò.